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CORTOMETRAGGIO ANIMATO ISPIRATO ALLA VITA DI SALVATORE FERRAGAMO

Ogni capitolo della storia vera di Ferragamo può essere letto come parte di una favola contemporanea, ma il più fiabesco è il racconto della sua prima creazione da bambino: un paio di scarpette bianche per la prima comunione della sorella, realizzate all'età di nove anni, nello spazio di una notte mentre tutti dormono, a lume di candela e con mezzi ridottissimi. Secondo la sceneggiatura di Mauro Borrelli, autore di storie in cui magia, verità e fantasia si intrecciano, questo primo episodio creativo rappresenta la scoperta da parte del piccolo Salvatore del suo talento creativo.

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L’aspetto della stanza nella quale il bambino lavora tutta la notte richiama la scenografia del cinema espressionista tedesco degli anni venti, che ha fortemente ispirato questo progetto. La stanza è il simbolo della prigione nascosta nella nostra mente, una prigione metafisica i cui muri impediscono all’immaginazione di liberarsi e di sorvolare il subconscio.

Pochi sono capaci di valicare i muri di questa prigione della mente ma il piccolo Salvatore, simbolo invece del potere fantastico di ogni creativo, "vede al di là". Grazie alla sua immaginazione è capace di costruire un mondo esterno che riempie di idee, così tante che i muri della prigione finiscono col cadere come foglie dai rami.

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Essere creativi significa non solo immaginare, ma anche fare in modo che le cose accadano davvero. Un paio di scarpette bianche che vengono alla luce come atto di generosità, fatte senza conoscere la tecnica, contando unicamente sull’intuizione: ecco il momento critico e magico, nella nostra fiaba, che permette a Salvatore di abbattere i muri della sua prigione metafisica. È come se avesse un istinto innato, un dono che attendeva solo di essere liberato. Nel creare la sua prima scarpa Salvatore Ferragamo si determina come uomo e artista: il resto del suo genio creativo sboccerà da questo seme.

Un film scritto e diretto da Mauro Borrelli
Cast: Reese Gonzales (Salvatore); Maci Christianson (Biancarosa); David Z. Stamp (Mastro Tomaia); Circus Szwaleski (Don Nero).

Prodotto da Matteo Sapio; direttore della fotografia E. Gustavo Petersen; casting Paul Dinh-McCrillis, CSA; scenografia Kody Busch; supervisione artistica di Rick Heinrichs; character design Jorge Jaramillo; art director Robert Hummel; costumi di Haleh Risdana; makeup di Afton A. Adams; line producer Tereza Zales; assistente alla regia Ricky Lloyd George; supervisione vfx Jasen ‘Jaz’ Nannini; musica di Leo Z.

In associazione con Fotocomics Productions.


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