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Fulvia Ferragamo fotografata da Ivo Bazzechi a Palazzo Spini Feroni, Firenze, 1971

Fulvia Ferragamo

Fulvia nasce nel 1950, quarta dei sei figli di Salvatore e Wanda Ferragamo.

Ha solo dieci anni quando il padre viene a mancare. Nell’ottobre dello stesso anno, il 1960, varca per la prima volta l'ingresso della Villa del Poggio Imperiale a Firenze, sede dell'Educandato della SS. Annunziata, prestigioso collegio internazionale che frequenterà per i quattro anni successivi.

È nel corso di questo fondamentale periodo di formazione che nasce la passione di Fulvia per la seta e per i motivi decorativi orientali. I dormitori del­le allieve, provenienti da ogni parte del mondo, erano ospitati nel cosiddetto “quartiere cinese”, un luogo che testimoniava l’attrazione per l'Oriente che aveva attraversato l’intera Europa nel XVIII secolo, ed era stata condivisa anche dal grandu­ca Pietro Leopoldo di Lorena e dalla moglie Maria Luisa d’Asburgo quando erano giunti a Firenze nel 1765 e avevano scelto la Villa del Poggio Imperiale come dimora estiva. L’appartamento era arredato con parati e quadri di diverse misure provenienti dalla Cina, rappresentanti fiori e uccelli, coppie di personag­gi inseriti in interni cinesi, e i più importanti cicli produttivi di quel paese, la lavorazione del riso e del tè, della porcellana e della seta: un repertorio iconografico che offriva l’immagine esotica di un mondo lontano, sognato e ammirato dagli occi­dentali e che ancora nel XX secolo esercitava il suo fascino sulle giovani studentesse. Questi ricordi accompagneranno l’intero percorso creativo di Fulvia, la cui fantasia continuerà ad es­sere ispirata dalle scene di vita del quartiere cinese con i suoi personaggi sempre perfetti e ben vestiti anche se occupati in lavori faticosi, dalle specie di uccelli, fagiani e pernici, e di fiori, soprattutto peo­nie, che decorano le sue mura, mischiandosi all’in­teresse personale per i viaggi, soprattutto in Cina e in India, per la fotografia e per il collezionismo di curiosità e piccolo antiquariato proveniente da quei paesi.


All’inizio degli anni settanta, dopo il matrimonio con l’avvocato Giuseppe Visconti, Fulvia vive a Milano e accompagna con interesse la madre durante le visite ai produttori di seta a Como per la selezione delle proposte stagionali di foulard realizzati non in esclusiva. Matura velocemente l’idea che sia giunto il momento di produrre questo accessorio in proprio, con disegni personalizzati e riconoscibili, lavorando a diretto contatto con le industrie specializzate nella stampa su seta. Dall'incontro tra la fantasia di Fulvia e la matita di illustratori abili e raffinati scaturisce un eclettico mondo creativo. Nei foulard dominano gli animali, soprattutto felini, costituiti da patchwork di fiori. Come spesso accade, l’idea prese forma grazie a fonti di ispirazione diverse. Il procedimento del patchwork doveva essere già familiare a Fulvia, essendo stato ampiamente utilizzato da suo padre nella realizzazione delle scarpe. Ma anche la televisione sembra aver giocato un ruolo chiave nello sviluppo di questi soggetti, attraverso i film di animazione degli anni settanta del regista cecoslovacco Jirí Trnka, in cui i personaggi prendono vita proprio da un patchwork fiorito. Accanto agli animali fatti di fiori, icone della produzione di sete Ferragamo, si susseguono moduli decorativi distinti quali fiori e fauna marina, soggetti di caccia, soggetti orientali ambientati in una giungla dall’aspetto rassicurante, persino le calzature create da Salvatore Ferragamo nei primi decenni del Novecento. Nella cravatteria Fulvia predilige i temi etnici ridotti in miniature, tratti dai libri, dalle illustrazioni popolari e dalle esperienze dei suoi viaggi, per dare un tocco di colore e di ironia all’ abbigliamento maschile. Contemporaneamente sono creati anche disegni geometrici e loghi. Il successo degli stampati conduce la maison a declinare i disegni dei foulard anche su altri accessori e capi di abbigliamento, capaci di esprimere l'originalità e l'evoluzione dello stile Ferragamo.


La prematura scomparsa di Fulvia Ferragamo, il 25 aprile del 2018, ha lasciato un grande vuoto nella famiglia, in azienda. Tuttavia, la sua passione e le sue idee continuano a proliferare attraverso le persone che Fulvia ha formato negli anni, che continuano a progettare e produrre come se fosse ancora lei alla guida di ogni collezione, e attraverso i materiali conservati nell'Archivio Salvatore Ferragamo - prodotti rappresentativi, carte prova, bozzetti, fonti d’ispirazione - che permettono ai disegnatori di oggi di rileggere in chiave contemporanea i classici temi Ferragamo.

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Fulvia Ferragamo fotografata da David Lees a Palazzo Spini Feroni, Firenze, 1983

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Fulvia Ferragamo presso la sede aziendale a Milano, 2013

A Fulvia è dedicata la mostra SETA, al Museo Salvatore Ferragamo fino al 18 aprile 2022.